TURISMO, TURISMO, TURISMO “UNA PANACEA PER TUTTI I MALI”

di Sergio Arienzo

Inizio con questo articolo la collaborazione con Presente Futuro con l’incarico di parlare di turismo. Turismo, turismo, turismo, detta così è una semplice parola ma diventa una parolona quando viene pronunciata, a sproposito aggiungo io, da chi la usa come bacchetta magica risolvi problemi dei territori, dell’economia, del benessere, dell’ambiente, insomma una panacea per tutti i mali. Perché, non lo è, chiederà qualcuno che negli ultimi anni ha assistito a convegni, seminari, incontri, comizi, tavole rotonde quadrate e persino ellittiche sull’argomento in questione? Si e no può essere una risposta giusta ma non certo esauriente. Ma in fondo in fondo, cos’è il turismo, chi è il turista, facciamocela questa domanda e rispondiamo brevemente ma in maniera semplice perché è semplice rispondere. Anzi, sarebbe ancora più facile dire cosa non è il turismo ed il turista così da far venire meno tante convinzioni, luoghi comuni e commenti entusiastici dei tanti organizzatori di eventi ( turistici, non dimentichiamo mai di aggiungerci la parolina magica). Ma lascio a voi lettori l’onere e l’onore di capire facilmente la differenza tra imbonitori, cantastorie e professionisti del settore. Si, perché il turismo è industria già da qualche anno con tanto di certificato e con tanto di lavoratori inseriti nei contratti nazionali. Il turismo è anche una scienza, oserei dire esatta anche se si può sbagliare ma quale scienza promette l’infallibilità? Il turismo, passatemi questa definizione, è come il nostro sport nazionale dove milioni di normali cittadini disquisiscono giornalmente su chi deve giocare, in quale ruolo, con quale schema e se deve essere venduto o acquistato, in pratica assumendo il ruolo di allenatore. Tutti parlano di turismo, hanno la loro ricetta, il loro piano strategico e la conoscenza delle altre città turistiche. Si, giusto, non vi ho ancora detto esattamente cosè il turismo e lo farò dando la definizione adottata da tutti i testi, su cosa fa diventare turista un normale cittadino.

“turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano, per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’esercizio di ogni attività remunerata all’ interno del paese visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza; per visitare amici e parenti; per motivi di affari e professionali ,per motivi di salute, religiosi/pellegrinaggio e altro” ( fonte UNWTO)

Ed ecco già arrivare i primi dubbi: ma allora quelli che vengono nel nostro territorio la domenica mattina per andare via la sera non sono turisti!!!! Ma allora quelli che vengono nelle nostre sagre e manifestazioni varie non sono tutti turisti, anzi!! Quindi quando si parla di numeri bisogna stare attenti a chi li da questi numeri.E allora vediamo di dare qualche altro aiuto a chi sta cercando di capire chi e cosa “fa turismo”. Diamo la definizione di “arrivi” e di “presenze” che spesso sentiamo dare da operatori di altre regioni che si definiscono turistiche

DEFINIZIONE DI “ARRIVI”

Numero di clienti entrati e registrati in un esercizio ricettivo alberghiero o extra alberghiero

DEFINIZIONE DI “PRESENZE ”

Numero di notti trascorse dai clienti all’interno delle strutture ricettive alberghiere o extra alberghiere

Ecco aumentare i dubbi e crollare alcune certezze ed arrivare alla domanda finale da centomila punti : siamo un territorio turistico? Quanti sono i turisti, quelli veri, che vengono a spendere le loro vacanze ( e i loro soldi aggiungo io visto che poi è questo il motivo che ci spinge a rivolgerci al turismo per migliorare l’economia del territorio)? Vi voglio annoiare fino alla fine e continuare a fare il “professorino” ruolo che non mi si addice ma che cercherò onorevolmente di portare all’obiettivo finale e lo farò con l’ultima, giuro, definizione ( tutte prese da wikipedia):

Col termine turismo si può intendere anche, a seconda del contesto, il settore industriale e commerciale, parte del settore terziario, che si occupa di fornire (vendere) servizi tangibili come trasporti (in aereotrenonavepullman e così via), servizi di ospitalità (presso alberghi, pensioni, villaggi turistici), strutture ricettive e altri servizi correlati (guide turistiche; ingresso in museifiereparchi naturali e altre attrazioni turistiche; servizi di assicurazione per il viaggiatore; servizi di ristorazione e intrattenimento; e via dicendo). A questo settore appartengono i fornitori ultimi di servizi e gli intermediatori come operatori turistici e agenzie turistiche

Ecco finalmente arrivare al problema dei problemi: abbiamo noi questi servizi? Sono all’altezza della concorrenza? Le nostre attrazioni, o quelle che definiamo tali, sono tutte fruibili? Per concludere vi chiedo di immedesimarvi in un turista diciamo europeo , del nord Europa. Ora, visto che oramai questo tipo di turista prenota la sua vacanza quasi esclusivamente usando internet, sedetevi al suo posto e programmatevi una bella vacanza nel nostro territorio, una vacanza completa, con tutti i servizi , con tutte le “attrazioni”. Ora che avete deciso acquistatela. Che succede? Non ci riuscite? Forse riuscite a comprare il biglietto aereo e l’albergo ma per il resto navigate nel buio? Se la cosa vi consola anche noi cosiddetti “operatori del settore” spesso brancoliamo nel buio!!! Vi sembra facile sapere gli orari di apertura di un museo, quanto costa il biglietto, dove acquistarlo in prevendita ( e su, non esageriamo, pure la prevendita volete!)? Vi sembra normale che non esista un centro di prenotazione, che ogni città ha le sue manifestazioni estive che comunica al mondo intero spesso a luglio inoltrato? E se voglio viaggiare in treno? Facile, arrivate alla stazione desiderata e poi, poi vi arrangiate visto che spesso non ci sono taxi, che i mezzi pubblici non si sa dove vanno e quando partono, che le indicazioni sono solo in italiano quando ci sono. Ma dimenticavo, se arrivate in treno e vi capitano quei bei treni regionali pieni come un carro bestiame, spesso senza aria condizionata e sporchi come solo i nostri treni riescono ad essere, appena arrivati in stazione prendete il treno di ritorno e cambiate destinazione o fate come la turista inglese di Montesano ricordo che ogni volta che si imbatteva in qualcosa di incredibilmente anomalo in Italia esclamava “ Molto pittoresco” Non aggiungo altro e vi rimando ad un altro articolo ( se scrivo tutto adesso Presente Futuro diventa solo presente, il futuro dove lo mettiamo?)

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